Nel secondo appuntamento con La rosa della vendetta, la tensione sale quando Gulcemal, dopo aver rapito Ibrahim, il padre di Deva, ordina che anche lei venga presa dai suoi uomini. Quando Deva arriva sul posto e vede il padre gravemente ferito a causa delle percosse subite, non riesce a trattenere la disperazione e implora Gulcemal di liberarlo, offrendosi di prendere il suo posto come prigioniera. Gulcemal le spiega che il rapimento di Ibrahim non è stato deciso da lui, ma Deva rimane convinta che tutto faccia parte del suo piano.
Nel frattempo, la sorella di Deva, Ipek, è devastata dalla scomparsa sia di suo padre che di sua sorella. Nonostante il desiderio di denunciare l’accaduto alla polizia, Zafer glielo impedisce, mentre ordina ai suoi uomini di incendiare il laboratorio di Ibrahim, cercando di incastrare Gulcemal per l’attentato. L’atto criminoso aggrava ulteriormente la situazione, mentre Ibrahim, sopraffatto dal dolore e dal trauma, accusa un malore che lo porta in rianimazione, aggravando la già tesa situazione familiare.
Nel frattempo, Gulendam, ormai consapevole della verità, affronta Mert, rivelandogli che sa che il suo matrimonio è stato una mossa forzata dal ricatto di Gulcemal, che lo ha costretto a sposarla. Nonostante questo, le dice che lo ha fatto per il bene del bambino che aspetta, per dargli una famiglia che lo ami, e non farlo soffrire come ha sofferto lei da piccola. Mert, colpito dalle sue parole, le confessa che anche lui ha avuto una vita difficile, essendo cresciuto in orfanotrofio, un dettaglio che cambia la percezione di entrambi sulla loro situazione.
Nel frattempo, Deva, esausta e frustrata dalla sua prigionia, perde il controllo e urla contro Gulcemal, dicendogli che nessuna donna potrebbe mai volerlo accanto. Poi sviene, sopraffatta dalla stanchezza e dal dolore. Quando si risveglia, Gulcemal nota qualcosa di sorprendente: una voglia sul polso di Deva, una voglia che aveva già visto anni prima su una bambina che lo aveva aiutato quando era povero e appena uscito dal riformatorio. La stessa bambina era Deva, e questa scoperta riporta alla luce ricordi del passato che potrebbero cambiare tutto.