Gulcemal è consumato dalla sete di vendetta e ha un solo obiettivo: far pagare a Mert il suo tradimento. Con la complicità di Zafer, riesce a rintracciare il suo nascondiglio e pianifica con precisione il momento giusto per colpire. La notte è fredda e silenziosa quando Gulcemal mette finalmente in atto il suo piano.
Mert si ritrova trascinato su una collina deserta, il vento gelido che taglia la pelle. Davanti a lui, Gulcemal lo fissa con uno sguardo carico di odio e delusione. “Mi hai tradito, Mert!” – le parole escono come lame affilate, colme di dolore e rabbia. Mert cerca disperatamente di difendersi, di giustificarsi, ma Gulcemal non vuole sentire ragioni. Non c’è spazio per spiegazioni, solo per la punizione.
Con un gesto deciso, Gulcemal estrae una pistola e la punta dritta alla testa di Mert. Il tempo sembra fermarsi. L’ombra della morte incombe su di lui, mentre il respiro si fa corto e le speranze si affievoliscono. Gulcemal è determinato a farlo soffrire come lui ha sofferto, a fargli provare lo stesso terrore che lo ha divorato dall’interno.
Eppure, quando il dito di Gulcemal si posa sul grilletto, un pensiero improvviso lo paralizza. L’immagine di Gulendam appare nella sua mente, il ricordo del suo sorriso e la consapevolezza di ciò che il suo gesto potrebbe significare per il futuro. E poi il bambino di Gulendam… una vita innocente che non merita di essere segnata da altro dolore.
La furia che lo ha guidato fino a quel momento si trasforma in esitazione. Lentamente, Gulcemal abbassa la pistola e lascia che il vento porti via la sua rabbia. “Non ti ucciderò, Mert. Ma d’ora in avanti, vivrai con la paura che il tuo passato torni a cercarti.” – le sue parole sono come una condanna, più crudele di qualsiasi pallottola. Senza voltarsi indietro, si allontana, lasciando Mert sconvolto e tremante nella notte.
Tornato a casa, Gulcemal si sente intrappolato in un vortice di emozioni contrastanti. Ha risparmiato la vita di Mert, ma il senso di vuoto non lo abbandona. Non sa più quale strada percorrere, né cosa significhi davvero la vendetta. Ma prima che possa trovare una risposta, una notizia lo colpisce con la forza di un fulmine: Gulendam si è tolta la vita.
Il mondo di Gulcemal crolla in un istante. Il dolore si trasforma in un abisso senza fine. Forse non è stato il destino a negargli la vendetta, ma a fargli capire che la vera punizione non è la morte… ma la perdita.