Il trentanovesimo episodio di La rosa della vendetta ci regala un susseguirsi di emozioni e tensione. Deva, sconvolta dalla scomparsa del figlio Cemal, si unisce a Gara e Ibrahim nella disperata ricerca del bambino. Nonostante gli sforzi, sembra non esserci traccia di lui, lasciando Deva in uno stato di angoscia crescente. Ibrahim tenta di rassicurarla, mentre Gara informa che la polizia è già stata coinvolta. Tuttavia, Deva non vuole restare passiva e decide di cercare attivamente suo figlio.
Nel frattempo, Gülcemal, che ha trovato Cemal, lo porta al commissariato. Sebbene il bambino non possa parlare, il gesto di Gülcemal di nutrirlo e consegnarlo alle autorità rivela un cuore gentile. Poco prima che Deva e la sua famiglia arrivino al commissariato, Gülcemal, ora conosciuto con il nome di Efe, se ne va, lasciando dietro di sé un filo di mistero. Deva, finalmente riunita con Cemal, è sopraffatta dalla gioia e dalla gratitudine per l’uomo sconosciuto che ha salvato suo figlio.
Nel frattempo, Zafer si aggrappa all’idea che Gülcemal sia ancora vivo, mentre i suoi familiari cercano di farle accettare la realtà. Tuttavia, un dettaglio sorprendente emerge quando Cemal, mostrando una foto del padre, conferma di averlo visto. Questo riaccende la speranza in Deva e inizia a far sospettare che il salvatore di Cemal possa essere proprio Gülcemal.
L’episodio si chiude con un’atmosfera di tensione e speranza: mentre la famiglia si prepara a celebrare un lieto fine, la possibilità che Gülcemal sia vivo apre nuove porte a sviluppi futuri. La domanda rimane: il passato tornerà a bussare alla loro porta?