Nel cuore della storia, Deva si trova di fronte a una scelta difficile. Gulcemal, che l’ha accolta sotto il suo tetto e le ha offerto un lavoro, le impone una condizione per poter visitare suo padre in ospedale. “Domani sera, o lavori per me, o te ne vai per sempre”, dice Gulcemal, con un’espressione seria. Deva, costretta dalla situazione e senza altre opzioni, accetta. Non può rischiare di perdere tutto ciò che ha, pur desiderando ardentemente vedere il padre malato. Gulcemal osserva Deva con sospetto, incapace di capire il legame profondo che la giovane ha con suo padre, un uomo che non vede da anni. La donna non sa, però, che questa visita segnerà un punto di svolta nella vita di Deva.
La sera stessa, Deva si reca in ospedale. Trova suo padre disteso su un letto, visibilmente stanco, ma ancora capace di mostrarle il suo amore. Con una mano tremante, Deva gli prende la mano e non riesce a trattenere le lacrime. “Ti amo, papà. Mi manchi tanto,” sussurra. Suo padre, con un sorriso di orgoglio, le risponde: “Anche tu sei la mia orgoglio. Ho sempre creduto che avresti avuto successo.” Quelle parole le danno forza, e nonostante il dolore, Deva si sente sollevata dalla consapevolezza che il padre crede ancora in lei. Questo incontro emozionante diventa il catalizzatore per il cambiamento che Deva intraprenderà.
Quando Deva lascia l’ospedale, Gulcemal la aspetta fuori, il suo sguardo duro e indagatore fisso su di lei. “Cosa hai fatto con tuo padre?” le chiede, ma Deva, ormai emozionata, non riesce a rispondere. La tensione tra loro è palpabile, ma Gulcemal, dopo averla osservata in silenzio, decide di darle un’altra opportunità. “Va bene,” dice. “Ti darò un’altra chance.”
Da quel momento, Deva si impegna al massimo. Inizia a lavorare senza sosta, dedicandosi alla pulizia della casa, alla preparazione dei pasti, al lavaggio dei vestiti e anche apprendendo a guidare per poter accompagnare Gulcemal al lavoro. Non solo il suo comportamento cambia, ma anche il suo atteggiamento verso la vita e le persone intorno a lei. Gulcemal comincia a notare questa trasformazione: Deva diventa più responsabile, più laboriosa e, soprattutto, impara a prendersi cura degli altri. Un cambiamento che non solo rafforza la sua posizione con Gulcemal, ma che apre la porta a una possibile redenzione.
Il finale di “La rosa della vendetta” è un viaggio di crescita personale e di speranza. Deva, dopo aver affrontato le sue difficoltà, sta lentamente costruendo una nuova vita, piena di sfide ma anche di possibilità. La storia, che tocca temi come il perdono, la speranza e la forza di ricominciare, mostra come le persone possano cambiare e trovare una nuova direzione, anche quando tutto sembra perduto.